Può sembrare una
domanda 'scontata', ovvia. Un pleonasmo. Ma non è così, purtroppo. Tutti dicono
di 'amare' i bambini anche se può scapparci uno scappellotto e se il piccolo
'frigna' sempre. Del resto non è infrequente incontrare adulti, troppo spesso,
infelici, disturbati, distruttivi, autodistruttivi o dipendenti. Bambini
spaventati e iperattivi, adolescenti depressi ed insoddisfatti e adulti
infelici ci dicono che il bambino non è stato amato e riconosciuto come egli prevedeva
e desiderava. Ma le sequele del 'mal-trattamento' del bambino sono assai più
vaste e concernono lo smarrimento di Sè, la perdita di senso, la formazione di
convinzioni irrazionali ed egocentriche, autoritarismi, violenze e
distruttività. Comportamenti compulsivi e autodistruttivi, perversioni, ecc.
Fatta questa premessa
si può comprendere quanto sia importante amare i bambini. Il fatto è che
dovrebbe essere naturale amarli perchè i sistemi motivazionali sono reciproci
nel senso che all'attivazione del sistema motivazionale dell'attaccamento nel
bambino, dovrebbe coincidere l'attivazione del sistema complementare
all'attaccamento, nell'adulto: il SMI dell'accudimento. Ricordo che il
comportamento del bambino è sempre motivato dall'attaccamento la cui mèta è la
protezione e la cura. Il bambino, alla nascita, possiede delle 'regole'
biologiche inscritte nei circuiti neuronali del sistema limbico per cui
'l'altro' è previsto come protettivo, accudente, accettante. Fin qui la natura.
Ma capita che il bambino, che incarna la natura, si trovi di fronte ad un
ambiente familiare e sociale in cui i suoi bisogni di attaccamento non sono
presi in seria considerazione o, peggio ancora, osteggiati. Allora il bambino
apprenderà tutto ciò che gli viene inculcato dal proprio contesto pur di
'ricevere l'approvazione' e 'l'amore illusorio' degli altri. Nessuno si chiede
come mai nell'estremo oriente si vedono bambini di 7/8 anni imbracciare fucili
o perchè il 'camorrista' o il 'mafioso' sono
'figure' rispettabili? Ebbene si tratta di 'surrogati
dell'attaccamento', in altre parole di 'maschere' o 'figure' apprese e
'recitate' in modo rigido e stereotipato fino alla morte a meno che
intervengano eventi di scompenso. Ma senza arrivare a casi così eclatanti
possiamo citare, tanto per rimanere nel nostro ambito culturale, altre 'figure'
o 'mète sostitutive' che, proprio perchè sostitutive, ci rendono 'importanti'
agli occhi degli altri, ma non possono colmare quel 'vuoto indicibile' che ci
portiamo dentro come un ineluttabile stigma. Vuoti interiori per quella
'mancanza affettiva' che ci portiamo dentro con un grande 'desiderio di
affetto' insieme alla previsione di 'non poterne mai ricevere'. Quali sono i
'surrogati affettivi' più comuni nel nostro ambiente sociale? L'Iphone di ultima
generazione. La fama. La laurea. I soldi. Ruoli sociali 'dominanti': medico,
professore, ingegnere, cariche politiche ed istituzionali, ecc.
In questo momento penso
alla nota cantante Mia Martini trovata morta sola nella sua casa di una
località in provincia di Varese nel 1995. Mia Martini ha sempre cercato
'accettazione' e 'affetto' nel suo pubblico. Ed è stata amata davvero. Ma ciò,
la fama e il successo, non l'ha preservata dalla depressione e dalla infelicità
che nessuna 'fama' poteva sconfiggere.
Concludiamo aggiungendo
che le sequele del maltrattamento e degli abusi all'infanzia abbracciano ogni
ambito: la politica, la guerra, regimi autoritari, deportazioni di massa,
omicidi, suicidi, fanatismi religiosi, violenza gratuita...oltre agli effetti
interiori che ognuno di noi vive nel suo 'mondo interno': mancanza di senso,
infelicità, insoddisfazione, depressione, ansia, stress cronico, assunzione di
comportamenti 'accreditati dagli altri', dipendenza dal giudizio degli altri,
servilismo, dipendenze con e senza sostanza. Insomma tutto ciò che ci intossica
la vita e la rende invivibile o, quanto meno, una 'fatica di vivere'.
Non sono questi validi
motivi per amare i nostri bambini?
Commenti
Posta un commento