Quanto profonda sia la
convinzione dei cristiani circa l' esistenza del diavolo come
'personificazione' del male è dovuta al precoce indottrinamento cristiano che
subiamo fin dalla nascita. Il fatto è che questa malsana idea del diavolo non è
una mera 'verità' di fede' priva di conseguenze fattuali. Infatti se non fosse
gravida di conseguenze nefaste per l’umanità intera, non mi sognerei affatto di
metterla in discussione. Fintanto che una 'verità' di fede' venga vissuta
nell'ambito privato delle proprie credenze e non avesse ripercussioni tanto
negative su tutta l’umanità, ognuno sarebbe libero di coltivare le credenze che
meglio gli aggradano. In realtà questa 'dottrina' ha una funzione sociale tanto
deleteria quanto socialmente funzionale. Impedisce e ostacola la presa di
coscienza che il male e l'odio albergano nell'uomo. Non si tratta di una
'qualità' proiettata e ascritta ad una 'personalità' ben precisa. Il demonio.
Infatti il prezzo di questa menzogna millenaria ricade sull'uomo, fin dalla sua
nascita. In che modo? Attraverso la negazione e la frustrazione dei bisogni
naturali di amore e sensibilità propri di ogni bambino che venga alla luce.
Dati questi presupposti, 'divinamente rivelati', e tacitamente propagandati,
nessuno si occupa delle relazioni violente, di abuso, di maltrattamento, e
quelle meno palesi di trascuratezza emotiva, in cui cresce il bambino. Si sente
spesso ripetere: "lascialo piangere, imparerà" oppure: "anche io
ho avuto la mia 'giusta' dose di ceffoni; non sono mica diventato un folle
assassino?". E meno male che...non tutte le ciambelle riescono col buco!
Altrimenti saremmo messi ancora peggio. Dal momento che il 'male' è opera del
demonio che lo instilla nell'animo umano, fin dalla piu' tenera età i 'poveri
genitori' sono giustificati nei loro comportamenti insensibili e non empatici,
bensì apertamente ostili e maltrattanti verso il bambino, per estirpare 'la
gramigna del male' fin dal suo sorgere. Le radici della violenza vanno
ricercate nelle relazioni di non accudimento e di aperta ostilità nei confronti
delle aspettative innate di sostegno e amore di cui il bambino è portatore.
L'uomo non nasce con un'istintiva pulsione distruttiva. Le ricerche nel campo
delle neuroscienze, della psicologia evoluzionistica e della psicologia dello
sviluppo lo confermano: l’aggressività umana può trasformarsi in aggressività
disfunzionale 'a condizione che' gli
adulti non rispecchino le aspettative biologiche di amore e di sostegno di ogni
bambino. Si, perchè alla chiesa interessa il 'fatto delittuoso' in sé, si
'nutre' di esso, ma non le interessa ‘come si sia realmente arrivati ad esso’.
Tutto spiega in base a 'ragioni teologiche/dottrinali' completamente avulse
dalla realtà relazionale e sociale da cui ognuno di noi emerge. Alla chiesa
interessa che l'odio ci sia perchè esso darebbe ragione della sua 'dottrina
infallibile' di un uomo ‘intrinsecamente cattivo’. La chiesa si interessa degli
'effetti' della violenza e dell'odio umani. Non ha alcun reale interesse a
rimuovere 'le cause reali'. Queste cause, ben lungi dall'essere comprese alla
'luce' della dottrina del 'peccato originale', vanno ricercate, come già detto,
nella 'matrice' delle relazioni significative da cui ogni uomo emerge come
essere pensante e sociale. E tutto questo passa attraverso l'amore, fin dalla
culla, per i propri cuccioli. L'immagine del Dio dall'amore incondizionato che
ci offre la chiesa è un ottimo 'surrogato' di quell'amore che avremmo sempre
desiderato avere dalle nostre figure di riferimento. E' un 'amore sostitutivo',
ma pur sempre capace di 'vivificare'. Ecco perchè la Chiesa sopravvive da oltre
duemila anni: il bambino misconosciuto, non accettato, trova, da adulto, le
'braccia aperte di Gesù' a condizione che si riconosca peccatore. Insomma: come
si dice a Napoli: l'adulto, ex bambino negato, deve fare 'cornuto e mazziato'.
Quando si tratta di prendere le difese dei bambini sfruttati, abusati e
maltrattati la Chiesa cattolica è maestra. Ma quanta malcelata ipocrisia,
quanta cecità' in questo troppo ostentato amore verso i 'più' piccoli'!
La chiesa non ha alcun
interesse a mettere in evidenza le radici relazionali e psicologiche dell'odio
e della violenza a danno e detrimento della salute mentale e fisica dei
bambini. Altrimenti verrebbe meno la sua stessa ragion d'essere. Chi potrebbe
piu' ripeterci e ricordarci che 'l'odio ci allontana da Dio se mettiamo al
centro dell'attenzione le carenze dell'ambiente affettivo e relazionale in cui
deve crescere e maturare il bambino? Il bambino è sacrificato all'altare della
cecità' umana nelle istituzioni sociali e culturali, in primis dalla Chiesa
cattolica che è l'istituzione sociale più' longeva visto che conta 2000 anni di
storia e possiede un grande potere: la manipolazione e il precoce
condizionamento delle menti dei suoi fedeli. Se la Chiesa è negatrice della
verità delle relazioni infantili maltrattanti e trascuranti quali accertati
fattori patogenetici è perchè ciò è funzionale alla diffusione della sua
verità, del suo potere di manipolare e condizionare gli uomini fin dalla culla.
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